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Decreto Milleproroghe: sgraditi al sit-in

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Nella giornata di giovedì, sindacati e loro esponenti hanno ripreso e ripubblicato, anche solo in parte, il nostro video relativo all’incendio della Portineria D, rimuovendo ogni riferimento a Una città per cambiare.

Ci va bene così, perché la lotta a favore della salute dei cittadini di Taranto non deve conoscere bandiera. I nostri servizi sul caso “decreto Milleproroghe” hanno raggiunto in solo 3 giorni circa 80.000 tarantini.

Questa è la Taranto che vuole far sentire la propria voce. Questo è il servizio pubblico che Taranto merita. Chi ieri accusava Massimo Battista di aver cercato visibilità sbaglia di grosso o mente in malafede. Semmai, dopo spintoni e accuse infamanti, bisognerebbe chiedersi se la pubblicità la stia cercando qualcun altro attraverso i nostri canali. Quelle persone COMPLICI del problema e che ora cercano consensi. Tralasciando ogni puerile polemica, Taranto, ancora una volta, ha fatto sentire la propria voce. E noi continueremo a difenderla.

Dalle immagini che vi mostriamo appare evidente che Massimo Battista non fosse un ospite gradito al sit in di questa mattina, chiamato dal sindacato USB sotto la Prefettura di Taranto per protestare contro il decreto in questione, che sposta i fondi destinati alle bonifiche sulla produzione di Acciaierie d’Italia.

Abbiamo assistito al triste spettacolo della censura: prima zittito e poi offeso, più volte, al fine di evitare che esponesse il suo punto di vista. Ricordiamo che Massimo Battista è un operaio Ilva in A.s. e quindi legittimato a prendere parola in una protesta che lo investe in prima persona.Diverso l’atteggiamento mostrato nei confronti dell’ex sindaco Melucci e dei vari esponenti della sua amministrazione, oggi presenti a fare campagna elettorale e pronti ad incontrare il Prefetto (non è dato sapere, ovviamente, a che titolo), ma che mai, negli anni in cui erano in carica, hanno presenziato alle manifestazioni operaie e cittadine riguardanti la questione Ilva.

Negato il microfono a Massimo Battista

Dalle immagini che vi mostriamo appare evidente che Massimo Battista non fosse un ospite gradito al sit in di questa mattina, chiamato dal sindacato USB sotto la Prefettura di #Taranto, per protestare contro il Decreto #Milleproroghe che sposta i fondi destinati alle bonifiche sulla produzione di Acciaierie d'Italia (ex #Ilva). Abbiamo assistito al triste spettacolo della censura: prima zittito e poi offeso, più volte, al fine di evitare che esponesse il suo punto di vista. Ricordiamo che Massimo Battista è un operaio Ilva in A.s. e quindi legittimato a prendere parola in una protesta che lo investe in prima persona. Diverso l'atteggiamento mostrato nei confronti dell'ex sindaco Melucci e dei vari esponenti della sua amministrazione, oggi presenti a fare campagna elettorale e pronti ad incontrare il Prefetto (non è dato sapere, ovviamente, a che titolo), ma che mai, negli anni in cui erano in carica, hanno presenziato alle manifestazioni operaie e cittadine riguardanti la questione Ilva. “È la caratteristica delle censure più rigide quella di dare credibilità alle opinioni che attacca.” (Voltaire)

Pubblicato da Una città per cambiare – Taranto su Venerdì 7 gennaio 2022

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